Email 2.0

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Google acquisisce Double Click per 3,1 miliardi di dollari


Ci risiamo. E' di nuovo ora di numeri impresionanti: l'acquisizione dell'azienda Double Click (uno dei principali operatori della pubblicità online in America) da parte di Google per 3,1 miliardi di dollari mette in ombra la penultima operazione del motore di ricerca, l'acquisto della società YouTube per 1,65 miliardi dollari che ormai non fa più notizia. Cosa sta succedendo? Ormai dovunque ci giriamo troviamo considerazioni sul WEB 2.0 e su riviste di ogni genere non si fa che parlare di Second Life. La definizione “Web 2.0” che Tim O'Reilly coniò nel 2004 per indicare una nuova generazione di servizi web based che consentono nuove modalità di collaborazione e condivisione delle informazioni è alla luce della ribalta. Con questo termine si indica una serie eterogenea di siti e applicazioni che hanno in comune una stessa filosofia: la centralità dell'utente.

Stupefacente. O forse l'ennesima bolla?
La prima considerazione che val la pena fare è che a differenza di qualche anno fa i trasferimenti di denaro sono significativi: ad es. su Second Life ogni giorno viene speso in media 1 mln. di dollari. Non si ragiona più su un domani in cui ci saranno i ritorni economici degli investimenti di oggi. Un'economia di base è attiva e continua a crescere; come sanno quelle migliaia di webmaster di siti internet minori che oggi, grazie a Google AdSense (il programma creato dal motore per esporre messaggi pubblicitari su siti terzi), possono monetizzare il loro, seppur piccolo, traffico di utenti con un assegno che arriva regolarmente ogni mese per posta (tradizionale).

Di sicuro esiste una serie di trend. Il web 2.0 sembra essere l'unione di trend sociali, tecnologici e di business.

Dal punto di vista sociale si sta assistendo ad una diffusione sempre maggiore della banda larga con una conseguente facilità di connessione perpetua e la nascita di una nuova generazione di” web natives” che considera la possibilità di essere connessi come necessaria alla normale sopravvivenza. Questa nuova generazione ha il concetto di “creare” (contenuti, applicazioni, etc.) non solo di “usare” (contenuti e applicaziono altrui). Ne derivano anche nuove concezioni sulla proprietà dei dati e condivisione degli stessi (creative commons, some rights reserverved).

Si è assistito alla nascita della folksonomy: una classificazione popolare che emerge dalla convisione dei dati e delle informazioni, che è sempre più facile “pubblicare” immediatamente (blog, wiki, etc.) a beneficio della comunità. In questo senso sta diventando molto importante consentire una corretta “indicizzazione” di questi dati da parte dei motori di ricerca e da parte di sistemi che permettano di associare delle “etichette” (tag) che li classifichino (del.icio.us, taggly.com etc.).

Continua la lettura, l'articolo integrale è pubblicato nella sezione Web&Email Marketing di DMO!

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Autore: DMO
Fonte: created_atManager.it
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Data: 12/05/2007