WinMX, la fine di un network P2P?

WinMX, la fine di un network P2P?

Molte ancora le domande che rimangono senza risposta, quel che è certo è che da ieri uno dei network pià gettonati per il file sharing versa in gravissime condizioni. Potrebbe essere la conseguenza di un'azione dei discografici della RIAA

Roma - Uno dei pià conosciuti, longevi e celebrati strumenti di file sharing , WinMX , da diverse ore è pressochà© inutilizzabile dalla grande maggioranza dei suoi utenti. Mentre ci si attendeva una nuova release del client peer-to-per, WinMX 4.0, milioni di utenti devono fare i conti con quello che appare come un misterioso stop alle operazioni.


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Come segnala Zeropaid i server Peer Cache e il sito dell'azienda che distribuiva il client, FrontCode Technologies su www.winmx.com, non sono pià attivi e questo ha fatto sଠche gli utenti WinMX non siano pià in grado di connettersi al network.

Il rilievo di quanto è accaduto per l'utenza internet si puಠcomprendere solo se si considera l' immensa popolarità raggiunta negli anni da WinMX nonostante gli ostacoli incontrati sul cammino del suo sviluppo. Come qualcuno ricorderà , per pià di un anno, fino all'estate 2004, WinMX era rimasto senza aggiornamenti e FrontCode, dopo aver rilasciato una deludente 3.53, aveva promesso proprio in questi giorni una release 4.0, di cui già si è chiacchierato a lungo in rete.

Come ricorda Slyck "quando Napster e Scour vennero banditi da Internet, l'importanza di WinMX divenne centrale. Si reinventಠtrasformandosi da semplice client OpenNap ad uno dei pià validi network peer-to-peer dei suoi giorni".

Inutile dire che in queste ore si sprecano le ipotesi sulle ragioni della scomparsa improvvisa e senza spiegazioni, almeno fino a questo momento. Su una cosa perಠtutti gli osservatori si dicono d'accordo, ovvero che la scomparsa del sito e dei riferimenti dell'azienda sia da porre in diretta relazione con la lettera di diffida che nei giorni scorsi i discografici della RIAA hanno trasmesso a sette sviluppatori di software peer-to-peer.

Brandendo la sentenza Grokster , con cui la Corte Suprema degli Stati Uniti ha sostanzialmente associato diffusione di un software peer-to-peer e favoreggiamento alla pirateria, RIAA aveva chiesto l'immediata chiusura di siti e di ogni altra operazione volta alla distribuzione dei software di scambio.

Ma non tutto sembra cosଠsemplice. Come suggerisce Slyck, dallo WHOIS dei domini.com , se si cerca WinMx.com non si trova, come ci si potrebbe attendere, FrontCode, quanto invece una misteriosa "WinMX Technology Associates" che non ha sede in Canada, come FrontCode, ma a Vanuatu , isoletta del Pacifico nota per i suoi servizi finanziari "offshore", probabilmente luogo ideale per una società che cerca di sottrarsi alla giustizia a stelle e strisce . E questo potrebbe significare che, dopo l'improvvisa scomparsa, WinMX prepari già un clamoroso ritorno.
Autore: DB
Fonte: Punto-Informatico
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Data: 22/09/2005